Alla fine, best viagra nonostante le opposizioni parlamentari – visita il link -, la legge “milleproroghe”, contenente la norma di favore per le banche, infilata di soppiatto con un emendamento di un Senatore pugliese del P.D.L., è stato approvato sabato scorso dal Senato e il giorno dopo promulgato dal Presidente della Repubblica: leggi
Da notare che il Governo avrebbe assunto l’impegno “morale” di adottare “opportuni correttivi” con successivi provvedimenti.

Dubito che l’impegno sara’ rispettato: se la norma non andava bene, poteva essere espunta, come e’ stato fatto per altre.
Quindi, fra qualche giorno entrerà in vigore una norma presuntivamente interpretativa, che nasce con un procedimento legislativo viziato e che, a sua volta, è incostituzionale sotto vari profili.
A questo punto, la palla passera’ agli avvocati e ai giudici.
L’avv. Antonio Tanza sostiene, con il consueto acume giuridico, che la norma-bravata non sarà poi così devastante per le ragioni delle imprese nei confronti delle banche: leggi
Anche un anonimo, ma informato, Giudice del Tribunale di Milano, ridimensiona il pericolo e definisce ridicola la nuova norma.
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Tuttavia, non mancheranno giudici che si nascondereanno dietro la lettera della Gazzetta Ufficiale e renderanno piu’ difficile il recupero del maltolto; parimenti, le banche si faranno piu’ rigide a livello transattivo.
Il Governatore Draghi nella vicenda e’ stato molto deludente: anche se l’emendamento, ora diventato legge, non proveniva da Banca d’Italia, fatto sta che non mi risulta abbia aperto bocca sulla faccenda, con ciò avvallando sostanza e metodo della manovra, che non potrà non avere per il sistema bancario conseguenze reputazionali più gravi, rispetto all’ultradecennale contenzioso in essere.
Il diavolo, infatti, fa la pentola, ma spesso difetta con il coperchio.

Avv.to Osvaldo Pettene

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